Come illuminare una stanza

Come illuminare una stanza? Ecco un cruccio di molti che cercheremo di risolvere con la nostra esperienza!

I Consigli dei Professionisti per Non Sbagliare l’Illuminazione, Stanza per Stanza cosa fare – e cosa non fare – per disporre della migliore luce in ogni ambiente della casa:

Molto spesso, senza saperlo, quando si scelgono i punti luce si commettono errori e inutili sprechi che possono portare insufficiente illuminazione di uno spazio o, al contrario, eccessi con relativo affaticamento della vista e dispendio energetico.
L’aiuto di professionisti del settore può sicuramente prevenire o colmare certe lacune aiutandoci a rendere la nostra casa non soltanto più pratica e funzionale, ma anche più bella.

In cucina

«In fase di progettazione dell’illuminazione della cucina non bisogna dimenticare che si tratta di un ambiente operativo».

La componente estetica quindi, per quanto importante, in questo spazio deve sempre “sottostare”, ed essere conciliante, con la componente funzionale, fondamentale in una zona come questa non solo molto utilizzata, ma anche fortemente sollecitata da elementi come acqua e calore

Assolutamente importante è trovare le giuste fonti luminose per il piano cottura: che deve essere ben illuminato per permettere le necessarie operazioni di pulizia e per evitare spiacevoli incidenti. Dal punto di vista tecnico bisogna prevedere un illuminamento base di almeno 300 lux distribuiti nelle diverse aree di lavoro.
Inoltre, è bene cercare di non utilizzare in prossimità dei lavelli apparecchi non protetti e sensibili al contatto con sostanze liquide.

illuminare una stanza

Nella sala da pranzo

Evitare un impianto con la sola luce indiretta, soprattutto se si tratta di una stanza di grandi dimensioni, perché la luce si disperde e non permette di illuminare a sufficienza il tavolo. Evitare anche spot orientati sul piano provenienti da zone limitrofe al tavolo, perché troppo spesso causa di abbagliamenti molesti

No alla luce colorata sul tavolo, falsa la percezione dei piatti, evitare inoltre livelli di illuminamento eccessivi e, se possibile, sospensioni troppo basse che impediscono di vedere chi ci sta di fronte.

Fra le soluzioni possibili è consigliabile utilizzare una lampada a sospensione posta al centro del piano posizionata a una giusta altezza (una luce di tipo diretto), che illumini con chiarezza tutto ciò che si trova appoggiato sopra.

In soggiorno (inteso come ambiente separato dalla cucina)

Il soggiorno è il luogo in cui si trascorrono i momenti di relax e in cui si ricevono gli ospiti. Sono quindi da evitare sia i livelli di illuminazione troppo alti, sia quelli troppo bassi, così come spot orientati verso il divano (che possono abbagliare) e prediligere piuttosto applique a emissione diretta/indiretta, tipo cubi o fasce che creano una luce più morbida e d’atmosfera.

In spazi caratterizzati da tanti colori differenti, evitare le luci multicolor – possono creare ulteriore “confusione cromatica” – privilegiando le tonalità neutre, mentre in ambienti arredati con tonalità chiare (per esempio, dove è predominante il bianco) è opportuno creare situazioni di ombra/luce per spezzare la monotonia del “non colore” e conferire carattere all’ambiente.

In una cucina inserita all’interno di una più ampia zona giorno (ci riferiamo a un open space)

Nel caso di una cucina aperta sul soggiorno si avrà cura di pensare alla sua illuminazione come integrazione di quella esistente (e preferibilmente diffusa) dell’open space.
Faretti sulle superfici da lavoro/fornelli accompagneranno altre luci dirette come quella sul tavolo da pranzo o, eventualmente, sulla penisola.

Un sistema di illuminazione con più fonti, quindi, da comporre assecondando esigenze specifiche e gusti estetici. Fra le possibilità si può pensare di utilizzare un lampadario che scenda sul tavolo o due/tre soluzioni pendenti più piccole che, oltre a illuminare, possano anche servire a separare otticamente le funzioni del nostro spazio. In questo modo, basterà spegnere queste luci per restituire all’open space la sua connaturata atmosfera di relax.

Nella zona Tv

L’errore più comune che si commette nell’illuminare questo ambiente è posizionare corpi illuminanti incassati a soffitto o installati a parete nelle immediate vicinanze dello schermo.

Dato che non sempre si guarda la televisione al buio, è preferibile evitare che gli apparecchi, una volta accesi, possano creare sgradevoli riflessi sullo schermo.

Per questo uso è preferibile prediligere un sistema di illuminazione regolabile in modo da poter godere di una luce diffusa anche durante la visione. Inoltre, prevedere l’utilizzo della zona Tv completamente al buio in stile cinematografico è un errore che porta all’affaticamento della vista: meglio optare per sorgenti a luce indiretta in modo da rischiarare con uniformità l’ambiente circostante.

Nella stanza da bagno

Il bagno è uno degli ambienti più complessi da illuminare. Si deve procedere alla scelta delle lampade avendo rispetto della normativa preposta (CEI 64-8/7) che identifica il grado di protezione dei corpi illuminanti in base alla zona in cui devono essere installati.

È importante non trascurare la disposizione dello specchio e in base a questa evitare di installare apparecchi alle spalle delle persone che potrebbero creare fastidiose ombre. Prediligere quindi un buona luce frontale.

Non utilizzare apparecchi con vetri diffondenti colorati che potrebbero alterare la resa cromatica, con conseguenti problemi in fase di applicazione del make-up e di cura della persona.

Una bagno illuminato con luce calda e fioca può sembrare più accogliente e d’atmosfera, ma un bagno ben illuminato con tonalità di luce naturale sarà sicuramente più funzionale e avrà un aspetto più pulito.

In camera da letto

Quando si progetta l’illuminazione per la camera da letto l’errore che va evitato è quello di esagerare con i watt. Spesso infatti si illumina la camera come fosse lo studio o la cucina, con luce abbondante e diretta. Questa scelta mal si affianca alle sue funzioni di riposo e intimità. Tuttavia la richiesta di sovra illuminarla è alquanto frequente. Per mediare nella scelta meglio inserire diverse fonti luminose con caratteristiche differenti.

Per una buona soluzione combinata, a fianco a delle piccole applique collocate ai due lati del letto (la prima cosa da installare), si può posizionare una lampada da tavolo o una piantana comandata da interruttore.

Per quanto riguarda il lampadario centrale, se proprio lo si desidera in questo ambiente della casa, meglio orientarsi su un modello non troppo grande con uno o più diffusori opalescenti. In tal modo sarà sempre possibile regolare il livello di illuminazione della stanza.

Nella zona ingresso/corridoio

L’illuminazione della zona ingresso e/o corridoio normalmente non è un problema.
Ciò che va considerato è il senso di questo ambiente in relazione al resto della casa. Se, ad esempio, ci troviamo di fronte ad uno spazio ridotto e appartato rispetto alle altre stanze, sarà sufficiente garantire una luce diffusa e non invasiva (circa 100 lux).

Diversamente, se l’ingresso è proiettato su altri ambienti con cui resta in connessione visiva (soggiorno o cucina, per esempio) meglio prediligere un’illuminazione più vivace e originale, come strisce a Led incassate che disegnano saette oppure tagli a soffitto o a parete. Anche un piccolo lampadario che pure da spento funga da arredo potrebbe, in alcuni casi, essere una buona idea.

In camera dei bambini

Evitare apparecchi di vetro, o di materiali fragili i bambini giocano con tutto e soprattutto hanno l’abitudine di tirare quello che gli capita tra le mani. Evitare troppi punti luce a parete, perché i piccoli crescono e la stanza cresce con loro: gli apparecchi a parete sono più vincolanti nella risistemazione degli arredi e man mano che il bambino diventa grande aumenta la necessità di inserire mobili più capienti

Evitare sempre spot orientati che possono causare riflessi fastidiosi, predisporre un sistema di illuminazione “mobile” con un numero adeguato di prese sparse per la stanza. In questo modo sarà più semplice modificare l’illuminazione a seconda delle esigenze e alimentare velocemente, e all’occorrenza, applique a braccio, piantane o lampade da tavolo: gli apparecchi illuminanti ideali per la camera dei bambini.

illuminare una stanza

Nello spazio ufficio

Questa zona va considerata come un ambiente “tecnico”, per questo motivo bisogna adottare accorgimenti simili a quelli utilizzati in un tipico ufficio.

È un errore comune procedere nella scelta del corpo illuminante partendo dalle caratteristiche estetiche: in una postazione lavoro in cui vengono utilizzati Pc, tablet o simili, è invece fondamentale acquistare una lampada o realizzare un sistema illuminante specifico che illumini senza affaticare la vista.

Il corpo illuminante non deve mai avere dei valori inferiori ai 500 lux medi e se possibile avere ottiche specifiche che evitino l’abbagliamento diretto e fastidiosi riflessi sugli schermi.
Qualora si desiderasse utilizzare una lampada da tavolo, evitare di rivolgere il flusso luminoso verso lo schermo, ma orientarlo sempre sulla tastiera.

Nella lavanderia

Evitare il solo punto luce a soffitto, o il solo punto luce sul lavandino. Meglio prediligere un’illuminazione dell’intero piano lavoro che abbia un livello di illuminamento alto con luce di tipo bianco freddo (e con un’ottima resa cromatica).
Per questo ambiente puntare su lampade e apparecchi illuminanti resistenti e ad alto contenuto funzionale.

Nel bagno di servizio

Anche quando si illumina un bagno di piccole dimensioni è bene evitare di cadere nell’errore di illuminare in modo esagerato.
Questo ambiente richiede una luce morbida e diffusa: vanno bene diffusori a soffitto e ancora meglio faretti a parete e diretti a soffitto, in modo da ammorbidire ombre e contrasti. Tuttavia la zona lavabo dovrà avere una luce integrativa e di tipo diretta, come delle applique allo specchio o faretti a soffitto per facilitare, anche qui, sessioni di make-up o la rasatura.

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